L’imperatore Chen Lon

Il ristorante di via principi d’acaja, 35 è aperto.

Qui di seguito qualche foto. Per il resto andateci a cena e scoprirete che oltre che bello è pure buono.

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Casa Viale

Un vecchio edificio industriale è stato recuperato e adibito a laboratorio dello scultore Fabio Viale con una piccola percentuale di residenza. Il tema qui è chiaramente il bianco e nero, dove il bianco è soprattutto materia.

Una immensa vetrata su apre sul cortile interno che è anche deposito per le lastre grezze. La luce è stata una necessità inderogabile per il lavoro dello scultore.

Rimane più intima e privata la piccola parte di spazio riservata alla residenza come la cucina e una piccola camera in alto con accesso direttamente sul balcone dal quale ancora si vedono le vecchie fabbriche del quartiere.

Questo progetto è stato svolto in collaborazione con lo Studio Amirante Architetti Associati

su “Case da abitare” novembre 2011

suD – Repubblica”  1 dicembre 2012

fotografie di Helenio Barbetta

L’imperatore Chen Lon

L’imperatore Chen Lon si rinnova. Un mese di lavori per dare una nuova veste ad uno dei più amati ristoranti cinesi di Torino. La Proprietaria insieme alla sua famiglia desideravano rinnovare l’immagine del ristorante con un aspetto meno  uniformato di quello a cui siamo abituati noi occidentali.

I bravi architetti hanno abbandonato l’immagine inflazionata di draghi, dragoni e pesci svolazzanti per proporre un’immagine legata agli aspetti naturalistici del paese  e quindi giocando con i materiali e i colori più che che con le icone.

Di seguito alcune immagini del ristorante fino a ieri, del modellino e dell’attuale cantiere.

 

In collaborazione con l’arch. Marco Goria Gatti

ieri
oggi
domani

Sky box

Abbiamo partecipato insieme a MyBossWas Studio all’allestimento dello sky box di Nike al nuovo Stadio della Juventus.

Si è trattato di identificare un piccolo spazio fronte campo riservato allo sponsor.

Di seguito alcune immagini del lavoro.

gli ultimi ritocchi al tattoo-wall
la sky room vista dal lato del campo
la sky room con il campo sul sfondo

HOME, BUT NOT FREE

Ai Weiwei is back home in his gray brick studio complex in Beijing, but that hardly means he’s free. After 80 days of detention in an unknown location with no formal charges brought against him, he has been released on bail, having “confessed to tax evasion and destroying documents,” according to Chinese news agencies. His first words to reporters meeting him at his doorstep gently informed them that he cannot give interviews. For the next year, he will be carefully watched, unable to leave Beijing, most probably unable even to tweet, until his case is finally resolved.

 

fonte http://www.artnet.com

Attenti architetti

Attenti a quello che fate architetti!

L’architetto e artista cinese Ai Weiwei è in carcere da 72 giorni.

Il Tate Museum di Londra ha esposto sulla propria facciata una scritta a caratteri cubitali: “Realease Ai Weiwei”.

Durante il precedente arresto nel 2010 l’Ordine degli Architetti di Torino aveva pubblicato questo articolo:

Gli architetti italiani chiedono al Governo di Pechino l’immediata liberazione di Ai Weiwei, privato della libertà e minacciato della demolizione del proprio studio professionale di Shanghai per aver espresso con le parole, gli atti e la sua architettura quei principi di libertà che sono patrimonio dell’umanità ed inalienabile diritto di ogni cittadino.
Quale gesto di solidarietà si richiede a tutti quanti concordassero con tale presa di posizione di inviare questo testo all’Ambasciata cinese in Italia all’indirizzo chinaemb_it@mfa.gov.cn  ed all’Ambasciata italiana in Cina all’indirizzo ambasciata.pechino@esteri.it
Spero che l’invito venga rinnovato anche questa volta.
Qui di seguito il link al sito che segue direttamente l’assurda vicenda dove si possono trovare le iniziative prese per sostenere la scarcerazione.

http://freeaiweiwei.org/

Piazza Baldissera Vs Highline

Ecco qualche foto del recupero di una linea della metro a New York di cui avevamo parlato in un precedente articolo.

“Forse i mostri vanno solo addomesticati” Lewis Carrol

la struttura vista dalla strada
sopra si alternano aiuole, sedute e percorsi
un particolare delle sedute misto legno e cemento

MyBossWas Studio

In attesa delle foto ufficiali ecco alcune immagini dello Studio in versione bootleg.

Il giardino delle riunioni
La sala giochi/regia audio
La sala montaggio e double fresh
Il labirinto di cartongesso

enjoy      mybosswas.com

brickcityurbanfarms.org/

E se anche nelle nostre città la Municipalità decidesse di destinare una percentuale delle aree verdi ad associazioni che, insieme alle scuole ed agli anziani, le coltivassero ad orti?

I prodotti potrebbero essere venduti a basso costo agli abitanti del quartiere e i ricavi servire ad aiutare qualche bisognoso o indigente.

Nel link sotto un’esperienza americana, a basso costo ma piuttosto efficace.

http://brickcityurbanfarms.org/

http://www.insideurbangreen.org/rooftop-food-production/page/4/