Nella professione dell’architetto ci si ritrova a volte in situazioni che creano un cortocircuito nel fluire normale del pensiero. E’ il caso di questo cantiere che andremo ad affrontare nei prossimi mesi.
Si tratta un edificio rurale di inizio secolo. E’ stato vissuto fino al dopoguerra e poi i suoi inquilini hanno spento la luce, chiuso l’acqua, spazzato il camino e se ne sono andati per sempre. Da allora il silenzio, il vuoto delle camere e il deperimento. Qui nessuno ha mai mandato mail, nessuno ha seguito alla televisione i funerali di Berlinguer o ha mai gioito per la vittoria ai mondiali dell’82.
Il paradosso, o il cortocircuito di cui sopra, è che da degli standard abitativi e costruttivi dell’altro secolo in pochi mesi dovremo arrivare a degli standard contemporanei, agli adeguamenti antisismici, al rispetto del regolamento di igiene, alla certificazione degli impianti, al risparmio energetico, allo sciaquone con il tasto per il risparmio idrico, insomma se parlassimo di auto dovremmo prendere una 850 della FIAT e trasformarla in una berlina superaccessoriata del 2015 con navigatore satellitare e sistema di frenata biassiale. Un ‘operazione roccambolesca ed insensata che è possibile solo in architettura.
Pensiamo ad esempio che questa casa non aveva sistema di riscaldamento se non il calore umano dei suoi vecchi abitanti e dei camini che come sappiamo non sono proprio dei sistemi efficienti. Ecco fra qualche mese i pavimenti in meraviglioso gres porcellanato emaneranno un piacevole tepore originato da tubi in polivinil(qualcosa) percorsi da acqua calda prodotta da una caldaia a legna controllata da una centralina elettronica che mixa il calore della combustione del legno con quello dei pannelli solari posti in copertura. Un cappotto esterno in pannelli lignei proteggerà la casa dal fluttuare delle temperature abbattendo i consumi energetici invernali e migliorando il raffrescamento estivo.
Poi dentro naturalmente ci sarà una connessione alla rete superveloce, la pay-tv, serramenti insonorizzati e pane bianco in cucina.
E’ un casino incredibile, meraviglioso ed affascinante ma la vecchia casa sopporterà tutto questo? Servirebbero certo dei buoni architetti…

